SABATO IN EDICOLA
gennaio 4, 2019 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
CASTO – DE ANGELIS – NETTUNO : IL TERREMOTO POLITICO
dicembre 19, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
Il video di De Angelis dedicato a Casto, non poteva essere solo l’attacco al giornale di famiglia. Il finale, a meta’ strada tra ironia e rabbia, nel quale ribadiva che non sarebbe stata colpa sua la caduta del vice questore, e’ forse la chiave di lettura della decisione di commissariare il partito di maggioranza relativa della coalizione di governo.
Zicchieri puo’ anche avere un certo potere discrezionale, tuttavia Anzio non e’ il comune di Mungivacca che conta 900 residenti compreso gli animali, ma soprattutto e’ un Municipio importante del Lazio, che ha portato a Salvini un bel successo elettorale. Allora il problema vero e’ la conflittualita’ con Nettuno. Proviamo a ragionare.
Casto mette a segno un primo colpo quando dimostra di avere una certa abilita’ nel muoversi a Roma. Manda Bernardi, vice presidente della Proloco di famiglia, a colloquio con il ministro, per la rievocazione dello Sbarco da gestire alla grande. Lo stesso Bernardi dichiara pubblicamente di aver incontrato Zingaretti accompagnato dal Commissario prefettizio di Nettuno, Strati. Un commissario che tiene ben saldi tutti gli uomini di Casto in municipio.
Un po’ di retroscenismo ci sta. Strati e’ collaboratore del leghista Molteni al Ministero degli Interni, che e’ il dicastero competente sulla prefettura.
Quindi soffiare qualche parolina al suo sottosegretario , non e’ tanto difficile magari accompagnato pure da un dossier ben apparecchiato sulle vicende giudiziarie portodanzesi, con annessi e connessi. E se l’apparecchi bene il dossier, abilita’ nota dell’ex sindaco, al sottosegretario ci si drizzanno i capelli.
E forse pure a Salvini.
Ecco perche’ i regionali convocano i leghisti di Anzio e dicono loro che bisogna staccare la spina a De Angelis. Ecco perche’ quando i fedelissimi di Candido non ci stanno, arriva il Commissario del partito e guarda caso da Velletri.
Ovvio che il terremoto scuota anche I leghisti di Nettuno .
Non e’ una novita’ l’intesa dei leghisti nettunesi con l’assessore al bilancio di Anzio, che fa palla con un certo mondo imprenditoriale di Nettuno, che spazia dalle ruspe alla bistecca, che vanta una certa intesa e diversi affari, tutti da capire, con il fenomeno editoriale del momento di Nettuno.
Eppoi i buoni uffici di De Angelis con l’ex assessore di Nettuno Fiorillo, esponente di rilievo della squadra degli ex assessori che candidano Mancini a sindaco.
Metti pure che torna sulla scena politica il ciclone Placidi, metti tutto insieme, le idi della giunta De Angelis spostano in secondo piano quelle piu’ famose di Cesare e qualche legittima preoccupazione dovrebbero averla anche quelli del comitato politico-affaristico che fanno sponda a Nettuno.
Sfasciare e ad Anzio tornare a votare alleati con i pentastellati…che problema c’e’. La vittoria e’ assicurata.
Tanto arriva la strenna pure ai legisti di Nettuno per evitare alleanze con gli ex assessori e gli auguri del nuovo anno potrebbero arrivare anche a Dell’Uomo.
EDITORIA LOCALE, NON CI STO
dicembre 15, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
Non ne faccio mistero.
Siamo solo affrontare a viso aperto ogni situazione e la scelta impone quello che è un atto dovuto, laddove l’alternativa sarebbe quella di desistere e chiudere Controcorrente.
Non ci sono alternative di fronte ad una concorrenza sleale e forse anche qualcosa di più, quel qualcosa di più che abbiamo l’obbligo di far valere in ogni sede.
L’editore di questo giornale, CONTROCORRENTE, ovvero il presidente dell’associazione no profit, vive di questo lavoro in via esclusiva, non è un pubblico dipendente, non usufruisce di finanziamenti pubblici, non usufruisce d i finanziamenti pubblici per editare altre testate anche on line, utilizzando gli stessi giornalisti pagati dallo Stato.
Non sarebbe legale ed in verità i sostenitori delle varie sigle sindacali dei giornalisti, si girano dall’altra parte e magari fanno finta di ignorare lo sfruttamento di risorse umane, argomento che non mi riguarda, nella fattispecie, atteso che il mio intento è quello di non essere schiacciato da concorrenti sleali che occupano interamente quella fetta davvero risicata di mercato locale.
E’ evidente che la concentrazione dei giornali, favorita dai finanziamenti pubblici della legge sull’editoria, è una violazione chiara del principio dell’intervento dello Stato che è finalizzato a sostenere quella testata per cui vengono erogati i finanziamenti e non a trasformare in business quel finanziamento ,
Quei giornalisti e quei grafici, quella testata, tenuti in piedi dall’intervento pubblico, non possono essere utilizzati dallo stessa società editrice per altre attività editoriali.
Orbene, quegli editori, fuori dall’attività editoriale, possono continuare a campare, perché dipendenti di enti pubblici. L’editore di Controcorrente no.
Va da se che se fossero stati violati non solo i principi di concorrenza, ma violazioni determinate dal finanziamento pubblico, è d’obbligo ricorrere a tutela di eventuali diritti violati.
NETTUNO LOTTIZZAZIONE FIORE LO SCANDALO OVVERO LA CONTINUITA’ DELL’IMBROGLIO
dicembre 9, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
La tesi difensiva che poi portò alla condanna di primo grado,fu che il costruttore dei Marmi non aveva mai ricevuto la notifica dell’ingiunzione a demolire, notificata a Roma presso la sua abitazione ma tornata indietro perchè irreperibile.
In verità furono sottratti documenti, ovvero, furono presentate solo le notifiche tornate indietro per irreperibilità.
Il Segretario Comunale a seguito di richiesta della Corte dei Conti di chiarimenti, un mese fa circa, coadiuvato da SAieva, invia a mano a mezzo Vigile Urbano, tutta la documentazione. Scommettiamo che hanno inviato, tra i vari atti, anche quello riguardante la mandata notifica al costruttore?
Ecco, questo è il documento nascosto. La notifica viene effettuata a mano dopo l’irreperibilità e viene effettuata sul cantiere proprio al costruttore.
Questo documento di cui mi prenderò cura di inviarlo alla Corte dei Conti segnalando l’omissione per la seconda volta, è determinante perchè il Comune riprenda possesso di tutti gli immobili acquisti a patrimonio nel 2000 e venduti all’asta nel 2013. Come si evince dal documento, la notifica avviene tramite il messo di Nettuno. Stiamo parlando di qualche milione di euro di beni pubblici che sono finiti alla Defta bank
NETTUNO I MISTERI DI VIA SANTA MARIA
dicembre 8, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
Fosse data anche a noi la possibilità di accedere alla scrivania dei capi, di aprire i loro computer, di assistere alle riunioni interne, probabilmente ne potremmo sapere di più.
Ma non tutti hanno queste possibilità ed allora dobbiamo arrangiarci, dobbiamo raccogliere testimonianze, indiscrezioni, rabbia.
L’interesse non è gossipparo,ma quando un cambio di circolazione di una strada suscita tante polemiche tra i cittadini, allora la materia diventa nostra, che raccogliamo proteste, ma soprattutto il disagio, perchè il disagio è certificato dall’evidente ingorgo che si crea su via Cavour.
Occuparci di una strada,un pò ci infastidisce, vero che ci occupiamo di problematiche più serie e davvero non credevamo che anche un cambio di circolazione a Nettuno, potesse trasformarsi in un approfondimento.
Ma tant’è.
Ed è qualche addetto ai lavori a dire la sua con una certa stizza..
Le motivazioni ufficiali del cambiamento del senso di marcia, sarebbero riferite alla chiusura di via Menni in prossimità della Divina Provvidenza a causa della messa in sicurezza di uno stabile e per mettere fuori le associazioni.
E qui registriamo il disappunto proprio degli stessi vigili, i quali si chiedono: e che c’azzecca?
E ci vanno giù duro: perchè far scrivere sui giornali una fesseria di quella portata?
Lamentele che non finiscono lì, perchè proprio presenze estranee al Comando,li avrebbero più volte messi in difficoltà.
Non ha nessun senso una simile motivazione, visto anche la distanza delle due strade.
Anche perché, a loro dire, cambiare quattro o cinque volte il senso di marcia di Via Santa Maria c’avrebbe fatto spendere dai 50 ai 70 mila euro in segnaletica e roba varia.
Non solo.
Viene fuori anche un certo impedimento per quelli che da via Santa Maria dovrebbero trovare parcheggio in prossimità dei posti a pagamento adiacenti piazzale Berlinguer.
Per entrare in quel parcheggio dovrebbero immettersi in via Cavour ma provenienza stazione.
Orbene, se la motivazione ufficiale addotta, diciamo che non regge, la domanda sorge spontanea: perché?
I commercianti avrebbero qualche vantaggio?
E’ poco credibile.
Ma quel traffico di via Santa Maria, oggi dove va a finire?
Gira per via Cavour o prosegue per via Santa Maria.
Prima del cambio quella strada serviva ad immettere tutta il traffico proveniente da via Santa Maria verso il centro senza intasare via Cavour.
Dunque per gli addetti ai lavori, quel cambio effettuato per la quarta o quinta volta, non avrebbe senso, o almeno non ci sarebbe una spiegazione logica.
A parte le chiacchiere dei chiacchieroni di chi motiva che quel cambiamento lo volle Casto e non fu gradito al Comando di Polizia Urbana.
Il resto della chiacchierata lo tralasciamo, almeno per ora, prima di approfondirlo. Ma davvero non ci piace.
NETTUNO IEOPA SRL: UN DIRIGENTE DENUNCIA CHE E’ UN IMBRIGLIO
dicembre 3, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
Sarà perchè dopo 45 anni di mestiere si sviluppa naturalmente un certo fiuto, sarà che i difetti della giunta del vice questore, li abbiano conosciuti, ma difficilmente a quell’epoca un dirigente era libero di decidere
anche sulla nomina dei legali. Era tutto sotto stretto controllo. Specie quando c’era da nominare un legale che avrebbe dovuto opportsi al Tar contro la Next. Una brutta stroria per tutti, non solo il diregente.
Allora quando quella ex giunta, incarica D’Aprano per affidare mandato ad un legale, davvero quel dirigente precario aveva tanto potere decisionale?
Chi conosceva l’avvocato Caputo, Patron della Ieopa Srl a cui affidano quell’incarico?
Le cronache giornalistiche riferiscono che in quel di Civitavecchia, sulla vinceda del Porto,l’avvocato
fosse vicino ai pentasstellati.
Vabbè a pansar male non si fa peccato ed è mera intuizione.
Non è invece intuizione il fatto che l’affare Next, non fu certo una libera decisione di quel dirigente
che non gli sarebbe mai venuto in mente di dare in concessione i
lampioni della luce per affari privati.
Ma veniamo ai fatti: se il dirigente agli Affari General, che è addetto al controllo sia pure formale degli atti amministrativi, scrive all’anticorruzione ed al Commissario prefettizio che nutre “perplessità” sulla correttezza della procedura per l’affidamento diretto del servizio di advisor, che “gli elementi di preoccupazione sono, “ la mancata esperienza nelle attività di advisor, la irritualità della procedura di valutazione dell’offerta, l’importo dell’offerta espressa sia forma percentuale, sia in valore…..” ma fatto ancora più grave, scrive il dirigente, “NON CONTIENE UN ELEMENTO ESSENZIALE DEI BANDI:LA DURATA”
Uno dei requisiti previsti nel bando era che le società partecipanti avrebbero dovuto avere almeno cinque anni di in attività di advisor.
Il dirigente scrive: “ come avrebbe fatto a dichiararlo, essendo la stessa IEOPA costituita solo il 7 Aprile 2017- e continua: “tale elemento rende obbligatoria la revoca dell’affidamento del servizio…”
Solo?
E questo ce lo chiediamo noi.
Insomma denuncia che quella gara sarebbe un mezzo imbroglio, detto in modo meno nobile e continua la sua disamina in oltre venti pagine che rappresentano un atto d’accusa vero e proprio.
Il Segretario comunale, che è l’anticorruzione a Villa Sarsina, ordina il blocco dei bandi relativi al Masin ed al campo di Baseball ed invita il dirigente D’Aprano a fornire i chiarimenti.
E tanto per non farsi mancare nulla, nella sua denuncia il dirigente agli Affari Generali mette sotto accusa anche la Commissione di gara, presieduta da Saieva e da commissari-dice- che nulla ne sanno di “rigenerazione urbana e fondi di investimento”.
Ma davvero non ci sono gli elementi per mandare gli atti in Procura?
In buona sostanza, Faraone, dirigente agli Affari Generali ed amministrativi, memore di vicende giudiziarie che l’hanno visto coinvolto ed assolto, anche in materia di affidamenti esterni, si lava le mani e passa la patata bollente a Strati e al Segretario comunale che qualche obbligo dovrebbero averlo.
Vuol dire che quella denuncia dovrebbe seguire non solo un’indagine interna, ma per la gravità delle accuse, dovrebbe d’ufficio finire all’attenzione degli inquirenti per valutare eventuali reati commessi.
Non ci si può aggiustare in casa, anzi il sospetto di inquinamento è reale.
Ed è tale perché in qualche modo la vicenda della IEOPA si infila in quella della Next dove è notorio che sarebbe già attenzionata dalla Procura.
E ci si infila proprio a seguito del mandato legale che viene dato da D’Aprano per la difesa al Tar. Affidato prima che entrasse in ballo la IEOPA ad un legale che è a capo di quella SRL.
Solo per dovere di cronaca, ricordiamo che la Next inizia la sua avventura, inviando al Comune una richiesta per trasformare i lampioni pubblici in affari pubblicitari.
Che la proposta piace alla giunta, ma c’è il problema: non sarebbe stato possibile procedere con un affidamento diretto su una concessione “tefefonata”.
Va a gara e ci mettono una cointeressenza pubblica per rendere più credibile l’interesse pubblico.
Poi il destino vuole che ad aggiudicarsi la gara è proprio la ditta che aveva avanzato quella proposta e solo a posteriori il dirigente D’Aprano scopre che la pubblicità dei bandoni sui pali della luce violavano il codice della strada, pur se i vigili avevano già messo nero su bianco ed informato il dirigente in tal senso, prima di andare a gara.
Avevano rilevato che quella pubblicità era attuabile solo per brevi periodi e per eventi eccezionali.
Solo quando la questione assume preoccupazioni, perché la commissione antimafia ci stava mettendo il naso, solo allora avviene un repentino cambio di marcia e D’Aprano revoca la gara che aveva già identificato un vincitore, appunto la Next.
Next che intanto aveva già iniziato a fare contratti di pubblicità, ad incassare anticipi.
Next che ricorre al Tar lamentando che la procedura di annullamento della gara sarebbe stata viziata.
Nexe che vince il ricorso al Tar, ma il Comune non esegue l’ordine del giudice.
Next che ricorre ancora al Tar per quella inadempienza ed il Comune di Nettuno affida per la seconda volta il mandato legale a Caputo che intanto è entrato con la IEOPA ad occuparsi del patrimonio pubblico di Nettuno, valutato da D’Aprano in 10 milioni di euro a cui assegna un aggio del 2%.
Ecco, il punto è questo.
Ma un dirigente precario. assunto con questa improvvida legge 110, in una giunta guidata da un vice questore ed un poliziotto vice sindaco che passavano al setaccio ogni atto, che non si fidavano neppure dei rituali colloqui con i cittadini, che temevano perfino stanze infette da cimici, che portavano in giunta ex finanzieri, possibile che concedono tanta discrezionalità a quel precario?
Non è un teorema, ma una serie di fatti, di atti amministrativi che determinano più che un sospetto e che non trovano certo appoggi dalle gestione commissariale, ma una tolleranza che non va bene.
Siamo convinti che dovranno seguire un corretto iter procedurale perché si accertino eventuali responsabiltà che non rientrano nei compiti del Commissario quanto del Segretario Generale.
NETTUNO PARTE L’AVVENTURA DEL PROFESSOR MARCHIAFAVA
dicembre 1, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
OGGI IN EDICOLA
novembre 30, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
DA MARTE A NETTUNO
novembre 27, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
Parte una sonda a maggio scorso, ad una velocita’ di 10 mila chilometri l’ora e dopo sei mesi atterra su Marte. Quasi in contemporanea “partono” le elezioni amministrative a Nettuno e dopo sei mesi scopriamo che stiamo al punto di partenza: lancio fallito.
Penso alla distanza che ci divide, penso ai geni aerospaziali e penso che l’imbarbarimento della democrazia, ci consegna una tecnologia politica desueta, che ci racconta falsi propositi di vita migliore. Penso ad umanoidi, dissimulatori di intenzionalita’ votati al bene, che ci fanno del male e promettono di salvare i poveri: meglio la morte che l’agonia profusa da squallidi menzogneri e truffatori di coscienze. Sulla pista di lancio nettunese siamo tutti in attesa di una navicella che atterri, siamo tutti in attesa del Messia che ci salvi dal disastro pazzoide di un paese cadente, dove pezzi di vita e di palazzi crollano solo perche’ cadiamo inevitabilmente nel peccato originale. La sofferenza nutre il consenso. Il progresso e’ il nemico della politica e se la sonda arriva su Marte, noi dobbiamo sprofondare nell’abisso della poverta’ di massa in nome di una promessa di vita e nessuno sara’ in grado di capire perche’ una sonda arriva su Marte e noi non arriviamo a fine mese mentre i menzogneri vivono nel lusso e nella lussuria.
A NETTUNO VOGLIAMO UN SINDACO, UN COCOMERO O PEGGIO ANCORA UN FANTOCCIO?
novembre 25, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
La differenza c’e’ ed e’ notevole.
Si costruisce una maggioranza intorno ad una candidatura a sindaco, oppure le coalizioni trovano un accordo su un nome?
Vogliamo un sindaco ostaggio di una coalizione, oppure un sindaco che sceglie la sua coalizioni perche’ incontra il consenso popolare?
Sono un forte sostenitore di un progetto che veda il candidato sindaco protagonista, capace di portare a termine un’ idea di paese e non una specie di fantoccio che deve indossare una fascia.
Anche perche’ si snatura di fatto una competizione elettorale amministrativa che si fonda sull’elezione diretta.
Detta in soldoni, un gruppetto di signore e signori per mesi offrono all’elettore incomprensibili scontri, poi si trova un accordo a pochi giorni dal voto e questo santone nominato, come al Grande Fratello, dovrebbe trovare un consenso tale, supportato dal lavoro piu’ o meno clientelare delle forze politiche d’appoggio e non per manifesta volonta’ popolare.
Il punto d’arrivo per tutti e’ il ballottaggio e non l’obiettivo di vincere le elezioni.
E’ anche questa la ragione che determina il malgoverno o peggio ancora giunte che cadono come birilli.
Pur non condividendo per nessuna ragione l’ex vice sindaco Mancini, tuttavia ha il coraggio di metterci la faccia ed intorno a lui cerca di costruire una coalizione o un gruppo politico di riferimento.
L’elettorale è già in condizioni di fare una valutazione su quel possibile candidato, pur se non c’è ancora l’ufficialità.
Ma è il protagonista certo di quel gruppo.
Insomma è convinto di poter proporre un progetto politico.
ANZIO-NETTUNO APPALTOPOLI
novembre 25, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
12 INDAGATI, 60 PERSONE FINITE IN UN ELENCO DELLA DDA ACCUSATE DI FAR PARTE DI UNA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE RAMIFICATA
Siamo seri, non facciamo gli ipocriti, in una periferia senza risorse, senza futuro, dove i livelli di disoccupazione raggiungono cifre quasi nascoste per la vergogna, il Pil diventa la corruzione,la risorsa, i posti di lavoro nelle aziende dei rifiuti che gestiscono mlioni e milioni di euro. C’è la caccia aggressiva al posto di lavoro, gli imprenditori del settore diventano tanti John Davison Rockefeller, magnate del petrolio, assumono atteggiamenti da grandi uomini d’affari. I politici,i dirigenti, i funzionari, cercano i loro tornaconti, le loro utilità e ne resta coinvolto quasi l’intero paese, perchè 59 milioni di euro sono tanti, ma proprio tanti, là dove c’è anche la disperazione.Si legge che un funzionario di Anzio chiede all’imprenditore un aiuto per fare il dirigente in qualche piccolo Comune del napoletano. Gli chiede un’assunzione attraverso il ricorso alla ex legge 110, quella che consente ai sindaci di dispensare nomine.Poi mi faccio trasferire ad Anzio, dice. E quell’imprenditore partecipa alla gara dove lui, il funzionario, è presidente di Commissione. La commissione che deve assegnare punti, deve far rispettare un capitolato che hanno scritto loro e devono aggiudicare. Infatti, l’aggiudicano a quella Ecocar-Gesam, che doveva dispensare posti da dirigenti. Ed in un contesto di forti sacche di povertà di questa periferia, quando si sparge la voce del magnate, intorno si costituisce un esercito di poveri cristi che cercano aiuto. Si costruiscono gare per controllare quel traffico di denaro anche dai Municipi e la corruttela diventa una fabbrica di soldi facili, di clientele politiche. E tutti, in ogni ambito sociale ed istituzionale, stringono rapporti ravvicinati per sistemare figli disoccupati. La corruzione si fa ricchezza del paese.La storia è raccontata in quelle 1028 pagine scritte dalla DDA ed è la conoscenza dell’imbroglio che scatena la guerra tra i dirigenti e l’assessore Placidi. Perchè lì dentro non si scrive solo di Placidi, di Nocera, di Deodati. Tutti sanno che quella gara non sarebbe mai stata vinta per meriti, per un’offerta più vantaggiosa nell’interesse della collettività. Ed è una guerra che abbiamo già visto nelle altre inchieste parallele, in Evergreen, in quella di Latina. Lo scenario è simile, i protagonisti pubblici, gli stessi, cambiano gli imprenditori.Anzi i protagonisti aumentano, i boiardi fanno squadra, si nomina un capo ideologico che deve guidare la guerriglia contro una parte dell’esecutivo che ha le sue utilità, dall’altra parte forse si deve preparare l’ingresso in politica ed allora si deve scegliere l’imprenditore giusto, quello diverso dalle aspettative per quei 120 mila euro promessi all’assessore. Avvilente il contesto ipocrita che indossa la maglia sporca dell’etica, perchè tutti sanno, ma tutti vogliono trovare le colpe di colore politico, perchè poi i fatti accadevano ad Anzio con il centro destra ed accadevano a Nettuno con il centro sinistra. E forti sono i dubbi della gestione dei rifuti di marca pentastellata a Nettuno.Lo abbiamo già raccontato.La vera onestà è quella di dare un senso anche al difficile lavoro della DDA e non la morale piottara dell’antimafia de noiantri. Vuol dire scoperchiare la pentola e dare ad ognuno colpe e responsabilità.Così come è ingiusto, scorretto , forse qualcosa di più serio, l’attacco squallido a Del Giaccio che ha il coraggio di raccontarle queste storie, perchè sono storie vere a prescindere dal taglio politico che è solo la cornice ad una quadro a tinte fosche.Ed in questa lotta stupida che dovrebbe irritualmente dividere la societa civile per etichetta morale, in questo ambito di corrotti e collusi, viene fuori anche una diversa concezione delle dazioni. A Nettuno la presunta corruzione investe anche in attività sportive, in manifestazioni, che rappresentano ovviamente serbatoi di voti, di clientele, ma ad Anzio l’affare deve avvenire in un ristretto ambito di Palazzo. Sembra una favola per quanto assurda, ma è la disamina che viene fuori da quella inchiesta. Apre così l’informativa della DDA finita alla Procura di Cassino:. la presenza e l’operatività sul territorio laziale e campano di una ramificata struttura criminale, operante nel settore ambientale, dedita alla corruzione, concussione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture, favoreggiamento, falso in bilancio e falso ideologico, condotta nei confronti delle sottonotate persone:” Segue un lungo elenco di politici,dirigenti, un avvocato,ad Anzio ed ex conglieri comunali,ex sindaci, dirigenti, Dec per il comune di Nettuno, che non sarebbero indagati, ma finiscono nelle indagini dell’antimafia, in quell’elenco a cui facevamo cenno. L’aggravante mafiosa non viene riconosciuta e questo probabilmente evita ben altre conclusione rispetto ai dodici indagati della Procura di Cassino a cui la DDA invia gli atti.1028 pagine, un dossier voluminoso che evidenzia quello che da tempo ripetiamo, perché non sono punti di vista oppure opinioni. Se ci sono corruttori, ci sono corrotti,ci sono utilità, vero che i dubbi sulla tangente di 120 euro ci sono e sono concreti, perché è difficile pensare che Deodati sborsi tutti quei quattrini senza aggiudicarsi la gara. E che la Ecocar non si sarebbe aggiudicata la gara appare ben chiaro dalle intercettazioni, perché un dirigente ed un funzionario del Comune di Anzio mettono in campo una guerra senza esclusioni di colpi contro l’ex assessore Placidi, indagato anche in questa inchiesta di Cassino. La DDA scrive (i nomi di chi non è indagato non li riportiamo) .nel comune di ANZIO (Roma) … un grave ed articolato quadro indiziario costituito da:- due tipologie di attori principali: uno Politico Istituzionale. “ Un Funzionario, un ex assessore, un assessore in carica, un dirigente , un ex consigliere comunale, un avvocato, un Segretario Generale del Comune di Anzio, tre imprenditori, un commercialista .
–“ le relazioni tra questi soggetti: sono stati riscontrati, pressoché fedelmente, gran parte dei rapporti intersoggettivi a cui si è fatto cenno innanzi, intercorrenti, rispettivamente, tra le realtà imprenditoriali operanti su quel territorio e i referenti politici, inseriti proprio all’interno di quegli organismi della Pubblica Amministrazione deputati alle gestione degli investimenti pubblici;
– le metodologie illecite adottate: anche in questo caso sono emerse, in maniera più o meno evidente, le collaudate procedure poste in essere sia dai soggetti imprenditoriali per la gestione delle commesse e dei relativi proventi, sia dal soggetto politico-istituzionale chiamato a svolgere la sua azione di “facilitazione”, anch’essa ripartita in altrettanti momenti: autorizzare con occhio “benevolo” o, ancor meglio, promuovere la ditta nella distribuzione dei lavori; omettere di svolgere i previsti controlli di competenza… “
-”“ L’inchiesta della DDA è vasta, riguarda diversi Comuni del Lazio e del napoletano.Appare chiaro che quegli imprenditori sanno bene quali sono le debolezze ed a prescindere dalla colpe che la magistratura è chiamata a stabilire, l’intento corruttivo c’è, i rapporti ravvicinati ci sono.Cosa ha rilevanza penale è lavoro dei magistrati.Forse è da capire come si può celebrare un processo unico su fatti relativi a municipi che sono scollegati tra loro.
CAMASSA VANTA DI AVER CONTRIBUITO AGLI ARRESTI DI DELL’ACCIO E FOLCO, MA NEL PROCESSO EVERGREEN E’ TESTIMONE DI QUEL DIRIGENTE
SI LEGGE NEL RICORSO AL TAR PRESENTATO DALL’AZIENDA PUGLIESE PER 424 MILA EURO DI MULTE INFLITTE DAL COMUNE
Ma poteva finire così? C’è un seguito, e serve riprendere il discorso in merito a quella gara. E si, perche’ si assegna l’appalto alla seconda classifica, Camassa Ambiente, ma va in malora anche quel rapporto fino al punto che l’imprenditore pugliese e’ lui a denunciare pressioni indebite elo denuncia in Procura, agli organi investigativi locali ma al tempo stesso è testimone del dirigente Dell’Accio nel processo Evergreen. Ovvero è uno dei testi che dovrebbe scagionarlo da un’accusa per un processo che nulla ha a che fare con quella gara su cui indaga la Procura di Cassino. Una gara,poi messa fortemente in discussione Santaniello che contesta a Camassa irregolarita’ e li multa una prima volta per 400 mila euro.Il gioco o meglio l’intrigo, ha una regia? Allora, non si possono prendere pezzi staccati di accadimenti sospetti, senza comporre quello che è un puzzle. E vediamo perché, ricostruiamo alcune vicende. Sono fatti che l’indagine della DDA riporta con particolari interessanti.La storia. A Palazzo sono in pieno conflitto ma c’è anche una “guerriglia” tra ricorsi al Tar, contro ricorsi, persi, vinti. Quando Ecocar-Gesam viene fatta fuori a seguito dell’interdittiva, questi ricorrono al Tar e la spuntano, (raccontano o forse millantano di avere qualche appoggio al Tribunale amministrativo) la scena si ribalta. Tutti gli uomini di Deodati festeggiano. Festeggia l’assessore,ma entra in campo sempre la discrezionalità di dirigenti che si confrontano con il legale di fiducia, attendono i tempi per permettere a Camassa di ricorrere al Consiglio di Stato e su quel ricorso, assegnano la gara alla seconda classificata. Duro colpo per gli amici di Deodati. Viene scritta una determina per una assegnazione provvisoria a Camassa e si concorda che quella provvisorietà non consentiva all’azienda di poter fare investimenti certi, quindi il servizio non poteva essere erogato rispettando il capitolato. Né sarebbe stato possibile fare assunzioni a tempo indeterminato. Insomma la città avrebbe dovuto subire delle precarietà. Gli amici di Deodati fanno partire una vera e propria guerra contro questa inefficienza. Cittadini che si lamentano per il disservizio, lettere, denunce. Poi arriva il verdetto del Consiglio di Stato, che accoglie le ragione di Camassa e per ironia della sorte, proprio sul giudizio tecnico, quello premiato dagli stessi dirigenti con un punteggio eccellente a favore della Ecocar che lo stesso Deodati contesta. Teme che Cantone si insospettisca. Fila tutto liscio, pur se, finita la provvisorietà, il disservizio continua, come ampiamente dimostrato dalla cronaca riportata dai giornali e finisce sotto accusa delle opposizioni. Anche la Segretaria comunale viene contestata, perché a lei denunciano che l’azienda pugliese non viene multata per questi disservizi. Luciano Bruschini, ex sindaco, deve tenere a freno tutti i tentavi di revocare Camassa. Poi si va al voto, De Angelis si insedia e conferisce alla Santaniello la dirigenza all’Ambiente. Questa volta la dirigente non ci passa sopra,scova una serie di disservizi ed infligge le prime multe per complessive 400 mila. Camassa ricorre contro il provvedimento , ma i giudici confermano la legittimità di quelle multe. I pugliesi non si arrendono, ritengono che quell’azione amministrativa sia una pressione, un condizionamento, se la prendono con la Santaniello che entra anche in contrasto con l’assessore all’Ambiente Fontana. Le multe, però, non cessano. Parte un altro pacchetto di circa 424 mila euro, ancora un ricorso di Camassa, ma questa volta ci va giù duro. In apertura del ricorso,infatti, si legge che la Camassa avrebbe contribuito all’arresto di Dell’Accio e di Folco, funzionario del Comune.Qualcosa non torna. Si, perché intanto, la difesa di Dell’Accio nel processo Evergreen che si sta celebrando a Velletri sempre su presunte tangenti all’Ambiente, ma per altri appalti, chiama a testimoniare anche la Camassa Ambiente. Che confusione! Si suppone, che un imputato abbia interesse a chiamare testimoni in grado di discolparlo, ma se l’impresa pugliese scrive sul ricorso di aver contribuito agli arresti di Dell’Accio,per le denunce fatte come può testimoniare a suo favore? Dalle parti di Villa Adele, intanto, giovedì scorso filtra la notizia che Dell’Accio dovrebbe ritornare all’Ambiente. Fosse vero, tutto si complica. Ci provò il suo legale, Fiorillo, a mettere in mora Luciano Bruschini con la medesima richiesta, ma non se ne fece niente. Perché tanta insistenza.
OGGI IN EDICOLA
novembre 23, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
ANZIO UN PO’ UMIDI, UN PO’ INDIFFERENZIATI, PURE ORGANICI
novembre 22, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
Proviamo a capire, perche’ capire e’ determinante in queste storie di “umidi” di indifferenziati ed organici, ma soprattutto quella informativa DDA non va interpretata, ma letta. Orbene,stabilito che il vincitore di quella gara era gia’ stato concordato, stabilito che tutto procede secondo i piani prestabiliti, preso atto che la Commissione era composta da un dirigente ,un funzionario del Comune e da un tecnico terzo, detto questo, appare fin troppo facile individuare i presunti colpevoli. Nel senso che e’ chiaro che c’e’ un patto tra politici e dipendenti pubblici addetti alle gare.
Ora va stabilito se questi dirigenti sono vittime, ovvero hanno agito sotto minaccia di morte , di attentati, oppure erano parte della presunta mangiatoia.
In verita’ trovo improbabile che si e’ minacciati , pressati in fase di gara e non lo si e’ piu’ quando quella gara la sfili dopo averla assegnata.
Lo si legge da quella informativa. Si legge che i politici avrebbero fatto da asso pigliatutto e forse ci sono state aspettative disattese.Anzi se lo dicono tra loro, se telefonano. E’ assurdo leggere che il patron di Ecocar si lamenti perche’ gli hanno assegnato un punteggio tecnico, discrezionale , troppo alto che potrebbere divenire sospetto. Avevano proprio esagerato i commissari. Quel patto si rompe quei dipendenti diventano i nemici dichiarati di Placidi e gliela fanno pagare sulle altre commesse, trattano loro con gli imprenditori.E scritto negli atti delle inchieste e dei processi in corso.
Bene, come fai a far comprendere che il problema e’ a monte, che a decretare i vincitori, sono i punteggi che assegni, che tre Procure hanno indagato le stesse persone e per le stesse dinamiche, che gli imprenditori clienti cambiavano, ma non cambiavano assessori e dirigenti.
Ma non finisce mica li. No, perche’ poi si assegna l’appalto alla seconda classifica, Camassa Ambiente e va in malora anche quel rapporto fino al punto che l’imprenditore pugliese e’ lui a denunciare pressioni indebite e lo denuncia in Procura, agli organi investigativi locali e diviene il testimone del dirigente Dell’Accio nel processo Evergreen. Ovvero uno dei testi che dovrebbe scagionarlo da un’accusa per un processo che nulla ha a che fare con quella gara su cui indaga la Procura di Cassino Gara poi messa fortemente in discussione dalla dirigente assegnata all’Ambiente, che contesta loro irregolarita’ e multe per 800 mila euro.
NETTUNO I BURATTINAI
settembre 17, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
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Capito si? Come mai quando scrivo di Carlo Eufemi, del candidato candidabile per capacita’, esperienza, preparazione, nussun conto da regolare con il passato politico, nessuno osa prendere la palla al balzo e rilanciare? Neppure i fedelissimi?
Perche’ e’ stato bocciato dall’elettorato , dicono.
Ma siamo sicuri che invece non sia stato fermato dal centro destra nettunese?
E perche?
Forse perche’ avrebbe governato spaccando le logiche di quel potere occulto che governa gli affari, l’abusivismo edilizio :grande piaga sociale di questo municipio? E Saieva custode irremovibile dei grandi impicci perfino nelle gestioni commissariali.
Quello sarebbe stato ed e’ di fatto il nuovo o il vero significato di nuovo e non la perversione moderna dell’utopia , che determina solo il fenomeno del “mo tocca a noi sistemarci meglio “ con la politica.
Eufemi non va bene al centro destra nettunese.
Fa paura a Nettuno uno che abbatte decine di case abusive sfidando i mafiosi. Fa paura la legalita’ , quando non e’ chiacchiera e faranno paura altri candidati che non rispettano le regole del gioco, quelle regole. Perche’ la cupola, finge di ignorare che qualche candidatura con caratteristiche analoghe, e’ in predicato.
Anche quella e’ antisistema, non piace al grande vecchio ed ai buratttinai, che sono in sofferenza. E lo sono perche’ qualche centro di potere gli e’ sfuggito di mano , ad esempio nel settore investigativo . La botta l’hanno incassata ed e’ stata pure forte.
Nettuno non puo’ permettersi un sindaco che non rispetti certe caratteristiche, che sia fuori da quella ristretta cerchia della banda dell’usucapione che si trasforma in macro edilizia abusiva che vale milioni e milioni di euro e che incide come un macigno sulle scelte amministrative.
Allora occorre destabilizzare, attraverso guastatori ,incoscienti ed inabili , per caratterstiche personali, ad essere perfino parte di una pubblica amministrazione. E ne sanno poco di “occulto” quando, investiti dalla spinta populista o dal “nuovo gia’ usato “, prestano incoscientemente il fianco ai burattinai.
NETTUNO LA CORTE DEI MIRACOLI
settembre 10, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
STAZIONE FERROVIARIA UN INTERVENTO DI MANUTENZIONE STRADALE OTTO ALBERELLI ED UN ROTONDA, TRASFORMATI IN UN EVENTO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA GRANDE OPERA PUBBLICA. ASSURDO
Leggere i vari interventi giornalistici sulla manifestazione di piazza 9 settembre, è angosciante. Ognuno si aggiusta la storia secondo gli interessi della parti che “assistono”. E pensare che si fottono pure i finanziamenti pubblici all’editoria, per farsi cazzi loro.
Ci sta.
Non sono leccaterga comuni, ma specialisti e parte integrante dei vari disegni politici in corso dove, a tenere la scena sono sempre i grillini, oggi divisi in due gruppi che si fanno guerra, ma sono di fatto i soli protagonisti politici.
Perfino il buon Marchiafava entra in questo teatrino, ci entra un Commissario Prefettizio che è un ministeriale che lavora presso il ministero degli interni a disposizione di un sottosegnetario del governo pentaleghista. CI entra e tira la volata a Casto ed allora sul giornale di famiglia si leggono osanna a favore di tutti gli uomini di Casto ed un attacco “ai traditori”, sul giornale di Mancini, l’esatto contrario, dove si criticano i consiglieri comunali che inopportunamente si fanno fotografare nella parata d’onore e si osannano gli ex assessori.
E’ stato patetico assistere alla pre-tattica giornalistica ieri in piazza quando i burattini si sono mossi su ordinazione del potenti di cartone.
Mi domando che ci fanno gli ex consiglieri comunali Donato gallina , Trulli, Catia ricci, Mauro Rizzo e la moglie di Mauro Rizzo nel gruppetto istituzionale d’onore.200 persone “ a peso netto” meno di 150 persone togliendo militari, associazioni, priore, carabinieri, guardia di finanza, vigili urbani,croce rossa.
Una manifestazione elettorale dove il solo dato realistico e’ la forza politica degli ex assessori, che portano a casa un po’ di voti ed una visibilita’ niente male. Forse e’ il caso di interrogarsi sul ruolo di un Commissario prefettizio che ha permesso una passerella politica, che non ha senso, perche’ inaugurare una manutenzione,fatta anche male,suscita ilarita
A CACCIA DI ROTATORIE
Cerchiamo di capire. Questo e’ l’avviso pubblico relativo alla “manifestazione di interesse “ per la riqualificazione di piazza 9 settembre. Importo dei lavori 129 mila “a quello che piu’ mi piace”. Gli attenti lettori potranno verificare che nelle opere da eseguire, non c’e’ la rotatoria.Sara’ una “manifestazione di intetesse “ a parte per non superare 150 mila euro che ti costringono a cambiare procedura? Si chiama spacchettamento..e noi andiamo a caccia di rotatorie.
Leggere l’avviso pubblico sotto clicca su delibera sfilata
DA CONTROCORCONTROCORRENTE.NAME L’INCHIESTA Cominciamo da qui per capire qualcosa su ‘Garanzia giovani’: opportunità o paraculismo
agosto 11, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
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DI Laura D’Amore
Opportunità per i giovani inoccupati, paraculismo per quei privati, imprenditori o commercianti che utilizzano i ragazzi in tirocinio formativo come ‘schiavi’ a poco più di 2,50 l’ora.
Ma partiamo dal principio.
Era il 2014 sul sito della Regione Lazio troviamo un ‘capitolo’ apposito.
Cosa è Garanzia Giovani.
Garanzia Giovani é un programma rivolto ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola ne’ all’università, che non lavorano e che non seguono corsi di formazione. Con la Garanzia Giovani la Regione Lazio investe 137 milioni di euro per garantire ai giovani un percorso di formazione o di lavoro. La Garanzia Giovani é un’opportunità che, oltre a favorire i giovani NEET nella nostra Regione, ci permette di sperimentare un nuovo sistema di servizi e di politiche attive per il lavoro.
Garanzia Giovani é un programma rivolto ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola ne’ all’università, che non lavorano e che non seguono corsi di formazione.
Con la Garanzia Giovani la Regione Lazio investe 137 milioni di euro per garantire ai giovani un percorso di formazione o di lavoro. La Garanzia Giovani é un’opportunità che, oltre a favorire i giovani NEET nella nostra Regione, ci permette di sperimentare un nuovo sistema di servizi e di politiche attive per il lavoro.
Il progetto Garanzia Giovani prevede un tirocinio della durata massima di sei mesi. Il tirocinante dovrà avere i seguenti requisiti:
• non avere superato il 30esimo anno d’età;
• avere residenza/domicilio nella Regione Lazio;
• non essere iscritto/a all’Università o corsi di formazione;
• essere inoccupato/disoccupato.
In seguito alla Determinazione Regionale del 21/03/2017, i tirocini in partenza per il 1 Aprile 2017 saranno soggetti a nuove condizioni e modalità, di seguito si riportano le specifiche:
Al tirocinante spetta una indennità di 500,00 € mensili lordi e il Soggetto Ospitante è tenuto ad anticipare mensilmente l’importo dell’indennità di tirocinio a carico della Regione Lazio.
Quindi il Soggetto Ospitante è tenuto a erogare mensilmente – e regolarmente – al tirocinante un importo di 500 € corrisposti esclusivamente mediante assegno circolare, o bonifico bancario, o bonifico domiciliato.
Il Soggetto Ospitante deve essere in regola con i versamenti contributivi (DURC) sia al momento dell’attivazione del tirocinio che al momento della richiesta di rimborso dell’anticipazione della parte di indennità di Tirocinio a carico della Regione Lazio.
Il rimborso dell’anticipazione, pari a € 300, viene erogato dalla Regione Lazio solo dietro verifica di regolare svolgimento del tirocinio e di correttezza della documentazione inviata. L’effettuazione del versamento da parte della Regione Lazio avviene a fronte di emissione da parte del Soggetto Ospitante di fattura elettronica.
(Al Soggetto Ospitante che NON ADEMPIA all’obbligo di corresponsione anche di una sola quota di compartecipazione dell’indennità mensile di tirocinio al giovane, è COMMINATA UNA SANZIONE AMMINISTRATIVA variabile da un minimo di 1000,00€ ad un massimo di 6000,00€)
l tirocinante può svolgere un massimo di 35 ore settimanali; un minimo di 98 ore al mese e un massimo di 140 ore massime al mese.
I Tirocini verranno attivati ogni 1° del mese. Al termine del Tirocinio non si ha nessun vincolo contrattuale con il ragazzo e qualora si decidesse la sua assunzione avrà diritto a bonus occupazionali.
Bene. Lo diceva il regolamento del nuovo ‘insieme di provvedimenti legislativi promossi a livello europeo a partire dall’aprile del 2013 per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro’. Il regolamento indica proprio le ore di ‘lavoro’ o meglio tirocinio formativo, fissando un minimo di ore per rientrare nel rimborso ed un massimo di ore per non eccedere.
Eccolo dunque il punto su cui dovremmo tutti focalizzare la nostra attenzione, in primis dovrebbero farlo i ragazzi che presi per il collo accettano quel lavoro sperando che poi dopo il secondo rinnovo quel contratto farlocco si traduca in qualcosa di più stabile. E purtroppo quasi sempre non avviene. Ma soprattutto a controllare dovrebbe essere la Regione che partita con buoni propositi poi ha però omesso di rimanere in campo e verificare.
Qui nel nostro territorio come a Roma e come nel resto del nostro Bel Paese fatta la legge trovato l’inganno. Ci sono ragazzini – per lo più sono ragazzi tra i 17 e i 25 anni – che lavorano 7, 8 ma anche 10 ore al giorno per cosa? 500 euro al mese, buona parte delle quali arrivano ad imprenditori e/o commercianti dalla Regione Lazio. E non doveva andare così. No.
“Dicono che il mio è un tirocinio formativo: ma lavoro dalla mattina alla sera, non ho tempo per fare altro. Lavoro 8 ore al giorno, sto in ufficio dalle 9 alle 17, vengo pagata 500 euro al mese. Il pagamento però arriva ogni due mesi. A me sembra un lavoro vero”. E’ lo sfogo di una ragazza (la chiamo Laura) ma è lo stesso di Francesco, Pietro, marzia… centinaia di ragazzi sfruttati sottopagati più o meno 2,50 euro l’ora… se va bene sei giorni su sette. E c’è chi fa anche il pendolare per raggiungere quel prezioso posto di lavoro. Negozio, bar, ristorante, pizzeria, ufficio… Non c’è differenza, non c’è un concreto piano di formazione per garantire un futuro a quei giovanissimi. Ci sono delle eccezioni, è vero, ma troppo poche per non guardare all’assurdità della situazione. E’ vergognoso.
E chi dovrebbe vigilare dove è? Chi dovrebbe garantire trasparenza, linearità e aderenza dei percorsi formativi destinati ai giovani, è distratto.
E lo è in maniera più o meno consapevole.
E’ evidente, lo è per i ragazzi che come possono si sfogano e lo è per le famiglie che però in mancanza d’altro non possono e non vogliono dire nulla. E’ evidente e non più un sospetto che ci siano soggetti che considerano il”Piano straordinario per la lotta alla disoccupazione giovanile” una straordinaria e interessante occasione per avere manodopera a costo zero. Senza rèmore, senza scrupoli calpestando dignità e speranze. E vorremmo davvero che i nostri giovani recuperino fiducia nella politica? E come?!
IL COTROLLO ERA PREVISTO MA
SI E’ VISTO POCO….ANZI POCHISSIMO
La Regione si limita a stilare rapporti e classifiche ed ecco che lo scorso agosto 2016 esce il rapporto consolante: “Secondo gli ultimi dati del monitoraggio mensile sono 67.436 al 1° agosto i giovani presi in carico dai servizi per i lavori pubblici e privati nell’ambito del programma Garanzia Giovani Lazio”. E già.
Ma le criticità ci sono, e lèdono ogni diritto
Essendo il rapporto di lavoro tra tirocinante, e azienda ospitante regolato dal contratto di tirocinio, l’azienda ha la possibilità, così come il tirocinante di interrompere anticipatamente il tirocinio, in qualsiasi momento e senza alcun preavviso, con effetto immediato. Allo stagista, quindi, non si applica nessun contratto nazionale, sia per la parte normativa (malattia, ferie, maternità ecc.) che retributiva (salario minimo mensile).
Il tirocinante non ha diritto contributi previdenziali, ferie retribuite, maternità, congedi, indennità di malattia, scatti di anzianità, non è previsto nessun preavviso (o indennità di mancato preavviso) in caso di licenziamento o dimissioni. Il periodo di tirocinio non figura nemmeno ai fini dei contributi previdenziali figurativi (anni per la pensione, senza reale versamento di denaro all’INPS).
Tuttavia, nel caso in cui un tirocinio formativo mascheri in realtà un rapporto di lavoro subordinato, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha chiarito, con la circolare n. 24 del 12 settembre 2011, che: “il personale ispettivo dovrà procedere con la riqualificazione del rapporto come di natura subordinata, con la relativa applicazione delle sanzioni amministrative applicabili in tale ipotesi (come ad esempio in tema di Libro unico del lavoro, prospetto paga e dichiarazione di assunzione), disponendo il recupero dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi omessi”.
Bene e allora che vengano gli ispettori cominciando magari proprio dai lavori stagionali ben celati dietro le vesti di quella Garanzia Giovani di cui tanto e troppo ci si è riempiti la bocca
ANZIO UN AMBIENT…INO NIENTE MALE
agosto 6, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
Ne vogliamo parlare? Si, è proprio il caso.
Lo ribadisco, sono un convinto assertore del biometano, ma non sono un assertore della bio politica.
Rinfreschiamo la mente su due episodi che sono balzati agli onori della cronaca, a parte l’approfondimento su Controcorrente.
Orbene, c’ero quando arrivò la Fattori nell’ufficio di Patrizio Placidi a Villa Adele. C’ero quando si esposero i particolari dell’impianto di stoccaggio, quando l’ex assessore depennò tutto quello che era poco compatibile con lo stoccaggio, esattamente quello che si sta facendo oggi.
C’ero quando i pentastellati capeggiati dalla senatrice e dalla sua assistente capo condomine,accompagnati da un pubblico rumiroso, nonostante quelle rassicurazione, montarono le sceneggiate.Mancava solo Mario Merola.
Il Comune ha speso, anzi ha buttato quattrini in ricorsi legali per nulla.
E li ha buttati anche per il biometano.
Dalle pagine di Controcorrente fummo gli autori di un’inchiesta sulle montagne di polveri di calcinacci a pochi metri da una scuola elementare alla Sacida ed in pieno centro abitato. Polveri che evidentemente erano nocive per quei ragazzini e per coloro che affaciandosi ai balconi la respiravano, ma tutti si girarono dall’altra parte.
Fu la Tonelli Energie, a quell’epoca titolari dell’impianto di Biometano a proporre al sindaco Bruschini lo sposamento della scuola a loro spese. Ma a quell’epoca i grillini armavano proteste insieme ai fornai allarmando la gente: sarebbero morti i bambini.
E Bruschini piangeva, sentiva addosso la gogna.
La scuola non si poteva spostare per il biometano, come se fosse quello il problema, come se quelle montagne di polveri non esistessero.
Ma ecco che oggi quelle montagne diventano pericolose, perché quando De Angelis in consiglio denuncia possibili illeciti sul biometano, sapeva bene a cosa si riferiva e forse lo apprendono anche i nuovi padroni del Biometano, i torinesi di Asja Ambiente, soci di musei a Torino con l’Appendino. Anche Toninelli,amico dell’assessore all’ambiente piemontese, inizia ad interessarsi di Anzio. S’affrettano i torinesi dopo l’annuncio del sindaco, calano ad Anzio e vanno a colloquio con Fontana.
Ecco che quelle polveri di calcinacci diventano improvvisamente nocive e provvidenziali, torna l’idea della Tonelli Energie: spostare la scuola.
ANZIO DA NO BIOGAS A FAMOLO PRESTO….scoppia la polemica su FB
agosto 6, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
I messaggi che girano parlano perfetto italiano . La dolce Asja ha convinto tutti. Sono come il confetto Falqui: basta la parola…forse. Ma guarda un po’, ora spostano la scuola e quel …. di Bruschini ha pure avuto crisi di coscienza perché dovevano morire i bambini.Mi sa che pure questo filone finisce male
ECCO IL MESSAGGIO CHE GIRA

MAGGIORANZE DEBOLI, ANZI SENZA PALLE
agosto 6, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
C’E’ ANCHE LA RIDUZIONE IN SCHIAVITU’ A NETTUNO
luglio 21, 2018 | Inserito da Associazione Culturale Controcorrente.name under controcorrente.name |
Un mezzo sindacalista venduto, già candidato nella Lega a Nettuno, poi candidato nella lista di Alessandroni ad Anzio, interviene dopo la mia nota sui lager alla Tekneko e sferra un attacco a chi racconta degrado e violazione dei diritti umani. E lo racconta con il dileggio che è tipico dei metodi mafiosi, perché i mafiosi a quelli che raccontano, spesso li massacrano con la diffamazione .Ne ho incontrati tanti, perché è esattamente da 43 anni che le racconto certe cose.
SI, quello è un lager e le testimonianze di lavoratori che in questi giorni sono venuti a cercarmi e che mi hanno chiesto aiuto, non si contano. Succede che chi ha ruoli di comando spesso si fa prendere la mano e pensa di essere un gradino sotto l’Onnipotente.
Un sindacalista, anche a mezzo servizio, sta sempre dalla parte dei lavoratori e non dalla parte dei padroni e quando padri di famiglia nati precari e che per quel precariato pagato un prezzo salato per la loro dignità, si vedono passare avanti l’ennesimo parente del capoccia, assunto a tempo indeterminato a danno dalla loro perenne precarietà e devono zittire per paura di finire per strada, caro mezzo sindacalista, le coronarie hanno un sussulto.
Ed è soprattutto a danno di quella ventina di precari che si consumano le piu’ squallide violazioni dei diritti dell’uomo. C’è una ragione perche’ non facciamo nomi.
Quando i fatti sono di una certa gravità, i nomi si fanno solo a chi deve operare per ripristinare quelle che sono violenze, che sono ben note anche a chi è chiamato al controllo pubblico e che in misura meno invadente, ha prodotto altri danni che hanno colpito duro quei precari che devono lottare ogni girono per mettere il piatto a tavola.
“Amico, devi iscriverti al mio sindacato se vuoi restare qui…” Perché poi governare la salvaguardia padronale attraverso il controllo del sindacato più rappresentativo, anche quello contribuisce a rendere schiavi gli uomini, ad accumulare ricchezze.
Non è un attacco alla persona il nostro, anzi forse è un segnale utile a far ritornare con i piedi a terra chi ha osato troppo, vero che poi ai padroni tutto questo sta bene perché quella è stata una scelta concordata con l’ex giunta che aveva necessità di un tramite per governare la clientela e non solo.
Questa sarà un’inchiesta che affronteremo nei dettagli su Controcorrrente ovviamente a mia tutela quel post del mezzo sindacalista è stato passato a chi di competenza.
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